IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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 Venerdì 3 marzo, tutte le classi prime dell’Istituto Ettore Carafa si sono recate in auditorium per assistere ad un incontro relativo a cause, conseguenze e possibili soluzioni dei cambiamenti climatici, tenuto da due rappresentanti dell'ITALIA CLIMATE NETWORK, Federico Brocchiero e Marco Milano.

Si è partiti dalla distinzione che vige tra climatologia e meteorologia: la prima studia il mutare del clima in periodi di tempo molto lunghi che variano dai 25 ai 30 anni; la meteorologia studia sempre il variare del clima ma in periodi di tempo molto più brevi.

Tra le principali cause di questi cambiamenti climatici vi sono svariati fattori in particolare l'effetto serra, dato il  repentino innalzamento della quantità di CO2 che quest'ultimo contiene.
Altrettanto innumerevoli sono le conseguenze di tali cambiamenti climatici: aumento delle temperature medie globali con conseguente scioglimento dei ghiacciai, scioglimento che indurrà ad un aumento del livello del mare rispetto ai parametri standard; spopolamento dei Paesi colpiti continuamente da inondazioni.
Questo è un fenomeno che interessa diversi Paesi, come il bacino artificiale in California che va sempre più prosciugandosi, il piccolo stato del Kiribati, costituito da una trentina di isolotti o senza andare troppo lontano, le coste del Salento. 
Secondo gli studi e le ricerche effettuati da molte organizzazioni, in particolare la IPCC, l’uomo è il principale responsabile dei cambiamenti climatici attraverso attività come la combustione di combustibili fossili, la deforestazione e l’allevamento del bestiame. La combustione di carbone, petrolio e gas produce anidride carbonica e ossido di azoto; gli alberi regolano il clima assorbendo CO2 dall’atmosfera e quindi, abbattendoli, questa azione manca; per quanto riguarda lo sviluppo del bestiame, gli ovini e i bovini producono grandi quantità di metano durante il processo di digestione. Queste attività, dunque, aggiungono enormi quantità di gas serra a quelle naturalmente presenti nell’atmosfera, alimentando l’effetto serra e il riscaldamento globale. Si è cercato in tutti i modi di fronteggiare questo omicidio ambientale a partire dal famoso Protocollo di Kyoto, un trattato internazionale redatto l’11 dicembre 1997, appunto, nella città giapponese di Kyoto. Trattato riguardante il surriscaldamento globale a cui hanno contribuito 180 Paesi in occasione della conferenza delle parti ”COP3”, della Convenzione quadro delle Nazioni Unite.
immagine interna BinomioOggi attraverso la tecnologia è possibile sfruttare risorse naturali come l’acqua, il vento e il sole; basti pensare ai famosi pannelli fotovoltaici, alle pale eoliche o semplicemente allo sfruttamento dell'energia idroelettrica. Si è pensato anche al nucleare, le cui emissioni sono praticamente pari a zero ma i rischi e i costi sono sicuramente notevoli.
Il settore edilizio, responsabile del 30% della domanda globale di energia, può sicuramente contribuire a fronteggiare tale pericolo, limitando il più possibile il consumo di sostanze e  materiali ad alto impatto ambientale, riducendo l’inarrestabile consumo del territorio con conseguente appropriazione inumana delle già poche risorse che questa terra offre.
Molte sono le città italiane ed estere che partecipano al superamento di tale fenomeno, tra cui primeggiano: Milano, Roma, Bologna e Monaco di Baviera. Proprio nella città tedesca ricordiamo il “NU OFFICE”, un progetto che propone il prototipo di una casa perfetta con bassissima emissione di gas e quindi una minor influenza sul clima. Monaco di Baviera, inoltre, è la città che può vantare l’edificio, adibito ad uffici, più ecologico che ci sia al mondo, data la presenza di pannelli solari, impianti di riscaldamento poco inquinanti ed altre innumerevoli dotazioni materiali e altamente tecnologiche con uno scarso consumo di sostanze nocive ed elevatissimo risparmio energetico. Come si può notare, le iniziative, le attività e i progetti per debellare i cambiamenti climatici, dunque, sono innumerevoli. Basta un minimo di volontà per ricostruire quella realtà per la quale abbiamo combattuto tanto.
                                                                             
Debora Lomonte 1 AL Liceo Economico Sociale "Ettore Carafa" Andria
 

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