IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Quando scelsi di imbattermi nella lettura di questo libro fu solo per un desiderio di cultura personale. Quello del 29 maggio 1985 è un episodio difficile da dimenticare e lo stesso suono della parola “Heysel” rievoca immagini cruente, anche nella mente di chi non è a conoscenza dei particolari di questa tragedia.

Non avrei mai potuto immaginare che da un simile evento potesse nascere un’esperienza indimenticabile, intrigante e soprattutto contemporanea! Quella della lettura social, infatti, è una nuova modalità di avvicinare noi giovani al mondo della lettura, unendo il cartaceo al digitale e permettendo di interagire direttamente con l’autore anche a chilometri di distanza. È questo ciò che è avvenuto sabato 14 maggio alle ore 11 presso il Polo Museale di Trani: l’associazione culturale “I Dialoghi di Trani” ha organizzato un incontro in diretta streaming con lo stand della Regione Puglia presente al Salone Internazionale del Libro che si sta svolgendo in questi giorni a Torino. Ad essere coinvolti siamo stati alcuni studenti di tre scuole superiori tranesi che abbiamo avuto il piacere di comunicare direttamente con lo scrittore Mario Desiati, originario di Martina Franca, per discutere del suo ultimo libro “La notte dell’innocenza” dove viene analizzato, nei minimi dettagli, il dramma di quella partita vista dagli occhi di un bambino di otto anni. Abbiamo letto e commentato alcuni passi significativi del libro postando su Facebook, Instagram e Twitter delle nostre considerazioni attraverso stati, foto e hashtag sotto i tre ufficiali (#AskDesiati,#LaPugliaCheLegge,#‎DialoghiAlSalone). Ogni istituto ha scelto  un portavoce per porre direttamente a Desiati le domande che gli altri studenti inviavano loro in tempo reale. Essere scelta tra questi e poter parlare direttamente con l’autore ha reso quest’esperienza ancora più emozionante! Le domande degli studenti, la simpatia e le conoscenze di Mario Desiati ci hanno permesso di poter riflettere sulla sicurezza negli stadi oggi e su come l’incidente dell’Heysel abbia influenzato il mondo del calcio (positivamente e negativamente). Abbiamo, quindi, potuto cogliere i segni che questa disgrazia ha lasciato negli occhi, nella mente e nel cuore di un innocente bambino di otto anni ormai diventato adulto. Come conclusione di questa mattinata, abbiamo potuto visitare (una scelta presa sul posto) il Museo della macchina per scrivere e il patrimonio del vecchio museo diocesano. Il primo piano è dedicato all’esposizione di tantissimi modelli di macchine per scrivere partendo dal primo modello creato dall’ingegnere Camillo Olivetti fino al primo personal computer. Suddiviso in sezioni, il museo offre anche un’esposizione di alcuni tipi di macchine per l’alfabeto Braille tra le quali abbiamo visto una dotata di radio, una di un pianoforte e una dotata di un tasto con delle doppie crune utilizzata dalle SS per poter firmare le lettere nel periodo nazista. Al secondo piano sono esposte le opere appartenenti al vecchio museo diocesano come epigrafi e lastre tombali. Se dovessi descrivere questa piacevole mattinata in poche parole, direi solamente che spesso sono le attività più semplici e inaspettate a lasciare un segno più profondo e ad arricchire quel bagaglio culturale che ogni uomo custodisce con avidità per tutta la vita e che permette di volta in volta di intraprendere scelte sempre più responsabili per un futuro migliore.
Roberta Todisco, III A/L
Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane "F. De Sanctis" - Trani

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