IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Il giorno 26 Aprile 2016 la classe V DU del Liceo "Pietro Siciliani" di Lecce si è recata in visita presso la casa circondariale di Lecce per l'incontro-dialogo con il Direttore e i detenuti. L'uscita ha avuto l' obiettivo di far riflettere sul significato e l' importanza sociale di una giustizia rieducativa e il ruolo che in questo percorso svolgono istituzioni e associazioni.

L'incontro si colloca all' interno della più ampia riflessione svolta in classe, durante le ore di religione, inerente i diritti dell' uomo. Dopo il colloquio con la vicedirettrice Patrizia Andreanello, il vice comandante Luigi Pellè e il dott. Zacheo, direttore dell' area trattamentele, sono stati descritti la vita dei detenuti in carcere e i metodi di rieducazione scolastica che permettono di conseguire la licenza elementare, media, superiore e la laurea  a coloro che mostrano la  reale volontà di voler impiegare positivamente il tempo della loro permanenza. Inoltre i detenuti hanno la possibilità di seguire un corso teatrale, basato sull' introspezione e sulla capacità di portare in scena un messaggio non tanto lontano dal loro vissuto, durante il quale la maggior parte dei coinvolti scopre in se stesso capacità e passioni nascoste. Gli alunni hanno avuto la possibilità di visitare la struttura e constatare le reali condizioni della vita dei detenuti. Durante la visita, la vicedirettrice  ha mostrato il percorso che il detenuto effettua non appena entra nella struttura in attesa di ricevere l' ubicazione definitiva. L' ingresso in una cella provvisoria ha permesso agli studenti di immedesimarsi nella quotidiana situazione dei detenuti e prendere conoscenza di quanto sia effettivamente difficile la convivenza con uno o due compagni in una cella di soli 9 mq. con all' interno un letto a castello, un tavolino e un piccolo bagno. Questo senso di chiusura e l' essersi immedesimati nei detenuti, ha fatto capire la reale importanza della rieducazione, dell'istruzione e del contatto con il mondo esterno personificato da professori, psicologi, medici e familiari. Fondamentale è stato l'incontro con quattro detenuti nella sezione R1, in una cella adibita ad aula dove è stato possibile comprendere la destinzione tra l'uomo del reato e l'uomo della pena, grazie al diretto confronto tra studenti e detenuti. Con questi ultimi si è potuto creare un rapporto confidenziale destinato a prolungarsi nel tempo grazie alla possibilità di diventare"amici di penna".

I ragazzi della V DU

 

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