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Una sconfitta inaspettata per gli italiani che la collocavano già sul podio, sebbene non necessariamente sul gradino più alto. E una delusione anche per lei, che aveva espresso durante un’intervista il desiderio di ricevere almeno una medaglia nella sua categoria in questa XXXI olimpiade, che avrebbe dovuto essere l’ultima. Sognava di “chiudere in bellezza”, come si suol dire. E aveva fiducia in se stessa e nella sua immensa abilità e velocità. Era certa di farcela anche stavolta. Succede, quando si hanno alle spalle 8 vittorie consecutive alle gare europee (dal 2008 al 2016), 2 medaglie d’oro ai mondiali nel 2009 e 2011 e due podi olimpici nelle precedenti 3 olimpiadi: secondo posto ad Atene nel 2004 con il titolo di “più giovane medaglia olimpica nella storia dello sport italiano” e prima classificata ai giochi di Pechino, svoltisi quattro anni dopo. Senza dimenticare il primato mondiale conseguito esattamente l’anno successivo, nel 2009, sempre nella categoria 200m stile libero. Che cosa è successo allora alla nostra portentosa atleta nonché simbolo sportivo italiano nei cinque continenti? Non sa rispondere quando le viene chiesta una spiegazione subito dopo la gara. Stenta a crederci e con respiro affannoso prova a dare una risposta anche a se stessa: ”Ho chiuso gli occhi e ho detto diamo tutto quello che c’è e poi quando tocco succederà quello che succederà”. Ma non si è arresa, dichiara. Come sempre ha dato il suo massimo. Stavolta però non le è bastato per superare la poi effettiva terza classificata Emma Mckeon e colmare quella differenza di appena 0:1.26 che la separava dal podio. “Addio sogni di gloria” diremmo noi. Se non fosse che la campionessa (perché è ancora tale, nonostante la sconfitta, che macchia inevitabilmente qualsiasi carriera) ci ritenta e ci dà un avvertimento: “A Tokyo ci sarò. Ho ancora qualcosa dentro e il nuoto è ciò che mi riempie”. Incrociamo le dita per lei, a questo punto. Ma cerchiamo di non fomentare le aspettative. Perché si sa che è la convinzione che delude la gente.
 
 Maria Alva Cassanelli  III A classico, Liceo “F. De Sanctis” - Trani
 

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