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Un gruppo di scienziati, Lou Brillault, Philippe V. Jutras, Noor Dashti, Eva C. Thuenemann, Garry Morgan, George P. Lomonossoff, Michael J. Landsberg, guidato dal prof. Frank Sainsbury dell’Università di Queensland in Australia, ha progettato una nanoparticella che imita il comportamento dei virus (VNP, virus-like nanoparticle). Proprio imitando i virus, queste particelle sono in grado di colpire, con grande accuratezza, le cellule malate di cancro, evitando i notevoli effetti collaterali della chemioterapia.

ricercatore

Queste VNP portano le necessarie medicine direttamente nelle cellule che devono essere colpite.
L’autore principale della pubblicazione, Dr Frank Sainsbury, ha affermato che la VNP è stata realizzata a partire dalle proteine strutturali che formano il guscio protettivo del virus.

I virus sono costituiti da un guscio protettivo che contiene materiale genetico (molecole bioattive). Questo guscio conduce alle cellule e permette il rilascio di questo materiale infettandole.

Dice Sainsbury che “i virus hanno sviluppato modi intelligenti di entrare nelle cellule e rilasciare le molecole bioattive”.“La VNP altro non è che un guscio vuoto. Sembra un virus, ma non è infetto. Come un virus, però, è in grado di condurre il suo contenuto (medicine) fino all’obiettivo desiderato”.

Figura 1By phage: Modified from Adenosine, bacteria + composition: Thomas Splettstoesser (www.scistyle.com) - Own work, CC BY-SA  3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20351670

Ovviamente l’obiettivo più importante di questo progetto è come colpire il bersaglio corretto, cioè le cellule malate.
Oggigiorno l’impossibilità di colpire solo le cellule malate porta a dover fornire dosi elevate di farmaci chemioterapici per essere sicuri di ottenere l’effetto desiderato. Questo, però, comporta l’effetto indesiderato di colpire e danneggiare anche cellule sane.
Sainsbury e i suoi collaboratori hanno sviluppato la loro VNP utilizzando il virus Bluetongue, che normalmente infetta mucche, pecore e altri ruminanti. Questo virus è dotato di un guscio stabile, costituito da proteine che sono note per legarsi a molecole che si trovano in molte cellule cancerose.
Gli scienziati coinvolti nel progetto hanno dimostrato che le VNP possono essere riempite di piccole molecole per il rilascio di farmaci, ma anche di grandi molecole, quali proteine terapeutiche. In particolare i ricercatori hanno mostrato che la VNP è in grado di legarsi alle cellule del cancro al seno ed essere assorbite.
Il passo successivo sarà quello di riempire le VNP con farmaci anti cancro e verificare che esse possono realmente distruggere le cellule malate, senza intaccare quelle sane.

Le VNP possono essere prodotte a partire da foglie di Nicotiana benthamiana, un parente stretto del tabacco.

Fornendo alle cellule di queste piante le istruzioni genetiche per realizzare la VNP, le piante stesse diventano in grado di produrre il guscio di proteine tipico del virus, senza alcun cambiamento permanente nel loro codice genetico.
Secondo Sainsbury un giorno non lontano sarà possibile produrre in serra grandi quantità di VNP in pochi giorni. Questa scoperta apre il campo ad altre innumerevoli applicazioni terapeutiche.

Sergio De Nisi - Liceo Bianchi Dottula, Bari

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