IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Un tempo Vasco cantava” liberi liberi siamo noi però liberi da che cosa chissà cos’è?..... chissà cos’è! Finché eravamo giovani era tutta un’altra cosa chissà perché?...chissà perché! Era il 1989 ed usciva l’album Liberi Liberi che conteneva, appunto, questo capolavoro; un testo intenso, maturo, carico di tutte quelle disillusioni che spesso ricorrono nelle sue canzoni e che a distanza di quasi dieci anni ritroviamo in “Il mondo che vorrei” dove la realtà non è proprio quella che vorremmo e dove si può "solo piangere"… Malinconico e disilluso Vasco canta e urla sul tetto di un palazzo di quindici piani di Los Angeles al mondo che l'uomo rimpiange sempre ciò che non c'è più. Sbatte in faccia la realtà "Guarda un po' ci si deve accontentare... qui si può solo perdere!". Oggi, con il suo nuovo inedito "Un mondo migliore" uscito il 14 ottobre 2016, on-air in tutte le radio, Vasco più speranzoso crede nel mondo migliore. Il comandante crede nel mondo migliore al costo di qualche rimpianto. Sempre realista e con quella vena da grande sognatore, crede nella libertà per ognuno di trovare il proprio mondo migliore. Contrapposta a un dannato bisogno delle abitudini di tutta una stagione o di una vita intera. Nella canzone c'è una grande voglia di cambiamento che inevitabilmente comporta la ricostruzione e quindi il coraggio di dover fare delle scelte. In un'intervista Vasco dice "La realtà è brutta e cruda ma le illusioni ci aiutano a vivere meglio". Consapevole che la vita ci riservi delle sorprese non sempre belle, si può sognare un mondo migliore avendo come unica certezza solo quella di aver vissuto fino in fondo. Prima o poi arriva il momento in cui non si può più stare a guardare e a rimandare, bisogna intraprendere la strada per il nostro mondo migliore. Nel testo della canzone viene introdotta l'immagine della stazione del mondo migliore, dove si deve avere semplicemente il coraggio di fare il biglietto giusto, quello con la destinazione migliore. Niente rassegnazione ma solo tanta forza e tenacia nel costruirci un mondo a nostro arbitrio. "Ci vuole il filtro delle illusioni e dei sogni per vivere bene. La realtà non è mai bella come il sogno. Impari presto che i sogni sono destinati a infrangersi, ma chi se ne frega dei muri. Conta il fatto che quando uno sogna, sta da Dio. Conta il viaggio che il sogno ti fa fare. Conta non stare mai fermi, non importa dove arrivi, tanto poi devi ripartire”. Sogno, illusione e disillusione, consapevolezza della realtà, ironia e trasgressione…in una sola parola VASCO.
Alessandra Guadagno, 4AL Liceo Economico Sociale "Ettore Carafa", Andria

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