IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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"La crisi nasce dalle difficoltà nello stesso modo in cui il giorno nasce dall'oscurità" questa citazione di Einstein ci fa intendere che la crisi è la luce che ci guida tra le difficoltà paragonandola al giorno che illumina la notte.

Un pensiero quasi contorto se pensiamo alla definizione di crisi come un elemento che consuma la società. Però in realtà, la crisi è solo un campanello d'allarme proveniente dalla difficoltà stessa. La crisi spinge l'uomo a sperimentare e trovare quella soluzione che, magari, tornerà utile in futuro o in un altro campo, in fondo è stata la sperimentazione dell'uomo ad unire una pietra ad un bastone per risolvere il problema della caccia che ci ha spinti fino qui.  Se non la sfida spinta dal raziocinio cosa ci distigue dagli animali? E la crisi è la nostra sfida perchè senza di essa "la vita è una routine, una lenta agonia" senza progresso anzi con un regresso che trasforma l'uomo in un inetto. Se l'uomo non si esercita, non si mette alla prova o tenta, pur fallendo, non potrà mai risolvere un qualsiasi problema quando si presenterà. Dobbiamo invece lavorare duro per un migliore funzionamento della nostra materia cerebrale per superare e creare nuove crisi. Invece, chi attribuisce la propria sconfitta alla crisi perde la sua essenza di uomo diventando incapace e sfuggendo alle proprie responsabilità, non provando neanche a sperimentare in altri ambiti e per citare Einstein stesso "Un pesce si reputerà sempre stupido se lo si giudica per la sua capacità di salire sugli alberi". Tutto quello che abbiamo e utilizziamo oggi è merito di uomini che non si sono arresi e si sono rimboccati le maniche per creare qualcosa per superare un determinato problema. Quindi, se essi non si imbattono in una crisi oggi noi non potremo definirci umani e il nostro pensare sarebbe soltanto un insieme di impulsi. Abbiamo parlato di casi in cui l'uomo non trova la possibilità di mettere in atto le sue capacità ma un caso ancor più disastrofico è se un uomo avendo la possibilità di mettere in atto il suo "saper fare" non sia in grado e si arrenda. In questo caso l'uomo cade in un oblio, bloccato e sopraffatto dalle difficoltà che, prendendo il sopravvento, distruggono la società.
Francesco Vallisa, V C/SU
Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane “F. De Sanctis” - Trani

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