IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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La globalizzazione ha favorito la nascita di una società multiculturale, che rappresenta una grande risorsa; l’incontro tra differenti culture deve infatti essere vissuto come un arricchimento. Però, in molti casi, la multiculturalità è percepita come una minaccia alla coesione sociale, alla salvaguardia e ai diritti dei singoli individui o dei gruppi. Ma la società -è in dubbio- ormai composta da varie culture e religioni. E’una tela su cui bisogna tessere relazioni e in cui spesso non è facile convivere con le differenze. Nasce di conseguenza l’esigenza di dare vita ad un dialogo interculturale, consistente in uno scambio di vedute aperto e rispettoso, fondato sulla comprensione reciproca tra elementi che hanno origini e patrimoni linguistici, culturali, etnici e religiosi differenti. Esso ha il compito di trovare punti di contatto tra le culture, le comunità e le popolazioni diverse per promuovere la comprensione reciproca e l'interazione. Il dialogo è, inoltre, indispensabile per evitare i conflitti e l'emarginazione di cittadini. Esso non ha quindi lo scopo di convincere l’altro della propria verità, ma di costruire un terreno che renda possibile l’incontro tra uomini, cercando la verità che li accomuna.
La mancanza di questo “scambio” alimenta stereotipi e pregiudizi, che sono frutto di assenza di conoscenza. Così si instaura un clima di sfiducia pessimistica e si favorisce l’intolleranza e la discriminazione. Tutto questo spinge all’estremismo o alla radicalizzazione, da cui nasce il terrorismo.
La società multiculturale è da tempo oggetto di studio di governi, istituzioni, organizzazioni. Anche la Chiesa da’il suo contributo. La Commissione europea ha condotto e sostenuto una serie di iniziative per sostenere il dialogo interculturale.
E’ grande anche la responsabilità delle scuole, che sono chiamate a sviluppare nei loro progetti educativi la dimensione del dialogo interculturale e interreligioso, con lo scopo di studiare e promuovere il rispetto tra culture, la comprensione e l’interazione fra persone appartenenti a diverse tradizioni religiose e di incrementare il rispetto e la valorizzazione interculturale.
I valori e le leve, quali l’istruzione, la conoscenza e la condivisione delle proprie ricchezze, saranno utilizzati dalla scuola per farsi portavoce di concetti intollerabili di crescita e di sviluppo umano (coesione, pace, scambio, dialogo). La Fondazione Centro Astalli di Vicenza creerà un progetto per garantire questo dialogo e farà proprie le indicazioni Ministeriali sull’educazione alla Mondialità e alla Pace. Essa promuoverà la conoscenza e l’incontro di persone di culture e religioni diverse; favorirà lo sviluppo di una mentalità aperta ai valori della tolleranza, dell’accoglienza, dell’altro e della pace.
Da ciò si intuisce che senza formazione non si potrà garantire la pace nel mondo. In tal senso, l’educazione si presenta come una proposta pedagogica, didattica ed esperienziale.
Erica Monticelli VAu Liceo Bianchi Dottula - Bari

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