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L'uomo, senza passaporto e con pochi vestiti, ha viaggiato per dieci Stati: Canada, Stati Uniti, Messico, Guatemala, Costa Rica, Panama, Colombia, Venezuela, Argentina e, infine, Brasile. Salvato dagli agenti della Polstrada Amazzonica, Pilipa che farfugliava poche parole sconnesse, è stato portato in ospedale dall’agente Helenice Campos. Costei ha postato su twitter la foto di Anton e ha trovato il contatto giusto: il fratello Stefan. Ma dall’ospedale egli è scappato ancora. Ricostruendo e collegando le informazioni sulla personalità di Pilipa, si è scoperto che l'uomo è affetto da schizofrenia, una malattia mentale che comporta la dissociazione dell'io e presenta sintomi quali delirio, allucinazioni, disordine percettivo, ideativo o del comportamento. Solo così si possono spiegare le scelte di questo singolare soggetto: Anton, infatti, riprende la sua marcia e percorre altri 900 km verso nord, giungendo a Manaus. Qui l’agente Maria Furtado lo intercetta sulla BR 319. All’ospedale di Manaus viene preso in cura dal personale medico e può riabbracciare il fratello arrivato, nel frattempo, da Toronto. Le foto dei due fratelli spopolano su internet al fine di raccogliere crowdfounding: vengono racimolati in breve tempo 8mila dollari per il rimpatrio.
Ma una brutta sorpresa attende Pilipa, una volta tornato in patria. Egli viene arrestato per una rissa risalente al 2011. Quell'episodio aveva fatto scatenare in lui la malattia latente fino a quel momento. Il giovane, infatti, era scappato alla vigilia del processo.
Come ha fatto Pilipa a sopravvivere per cinque anni? Gli aiuti, la generosità della gente, l'adattamento degli esseri umani alle necessità del momento hanno reso possibile il miracolo.
L’uomo ha raccontato alla BBC Brasil che era andato via di casa con una sola borsa, che però gli era stata rubata quasi subito, aveva incontrato persone cattive ma anche chi lo aveva aiutato. Ha asserito, inoltre, di non essersi mai sentito solo. Ha pensato molto, in questi anni passati a dormire all’aperto, scoprendo una profonda verità che funge da monito per tutti noi: “Vivere è davvero molto semplice, non hai bisogno di molte cose in realtà” (il giornale.it)
Alessandra Carrassi, Marinella Milia III AU Liceo G. Bianchi Dottula - Bari

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