IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Da che mondo è mondo la società ha un'impronta fortemente maschile ed esprime sulla donna giudizi a dir poco negativi.

"La donna è un uomo incompleto... essa se ne sta su un gradino più basso nella scala dello sviluppo" disse Aristotele, grande filosofo greco, in più opere: De Gen. Animalium, II, 3; Hist. Animalium, VIII, I; Pol., I, 5.

"Non concedo a nessuna di insegnare nè tanto meno di dettare leggi, perché prima è stato formato Adamo e poi Eva, e non fu Adamo ad essere ingannato ma fu la donna che ingannata si rese colpevole di trasgressione", disse San Paolo nella prima Lettera a Timoteo, III, 12.

"Un popolo governato da una donna non potrà mai vincere" affermò Maometto in un Editto (5, 59: 709), in cui rifletteva sul ruolo politico della donna sul trono dei Persiani.

La società civile da sempre "dominata dagli uomini" ha accolto con entusiasmo queste posizioni e si è comportata di conseguenza: nei casi peggiori ha reso schiava la donna, chiudendola negli harem (come nell'Islam), oppure l'ha condannata a gettarsi nel rogo del marito se vedova (come in India), o ancora ad uccidere le neonate conservando in vita solo i maschi (come in Cina).

Nel migliore dei casi l'uomo riservò a sé la sfera pubblica e alla donna quella privata anzi, meglio, domestica.

Nonostante ciò la donna ha sempre lottato per i suoi diritti infatti  sono molti gli avvenimenti che, dall'inizio del Novecento, hanno portato alla lotta per la rivendicazione dei diritti delle donne. Nel febbraio 1908 la socialista Corinne Brown scrisse sulla rivista The Socialist Woman che nel VII Congresso della II Internazionale socialista, tenuto a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, non bisognava imporre alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione.

Il movimento per la rivendicazione dei diritti delle donne ha continuato ad ingrandirsi in tutto il mondo nei decenni successivi finché non è stata stabilita la data per la giornata internazionale della donna, ovvero l'8 Marzo. Data istituita per ricordare da un lato le conquiste politiche, sociali ed economiche delle donne, dall'altro le discriminazioni e le violenze da loro subite nella storia.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale si è fatto per molto tempo risalire la scelta dell'8 marzo ad una tragedia accaduta nel 1908, che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell'industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise da un incendio. In realtà tutto ciò non è mai realmente accaduto! Probabilmente l'accaduto è stato confuso con l'incendio di un'altra fabbrica tessile della città, avvenuto nel 1911, dove morirono molte donne.
I fatti che hanno realmente portato all'istituzione di questa festa sono di diverso tipo, più legati alla rivendicazione del diritto di voto alle donne.

Oggi la festa della donna ha perso di credibilità o meglio non le si dà più lo stesso valore di un tempo.

Ogni giorno bisogna essere fiere e orgogliose di chi ha reso possibile tutto questo. Attualmente la donna svolge importanti e prestigiosi incarichi in ambito lavorativo, economico, politico, sociale e perfino militare. Ma non per tutte le donne il processo di emancipazione può dirsi completato: pensiamo alle donne che in campo professionale vengono considerate più per l’aspetto estetico che per le doti; pensiamo alle donne che sono vittime di abusi sessuali; alle donne che sono penalizzate da una mentalità ancora troppo maschilista!

Sara Losito 1AL Liceo Economico Sociale "Ettore Carafa" Andria

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