IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Ogni settimana le famiglie italiane cestinano in media 630 grammi di alimenti per un valore economico di 6.50 €. Spesso si insegna ai più piccoli a non lasciare avanzi nel piatto e a non escludere nessun alimento dalla dieta, seppur non gradito.  

A quanto pare, però, ciò non basta a ridurre lo spreco perché spesso vengono gettati alimenti dimenticati nel frigorifero o nella dispensa. Per evitare che scadano, quindi, dovremmo tutti stare attenti alla data di scadenza ma anche controllare che il cibo scaduto sia ancora commestibile prima di gettarlo. In questo modo diminuirebbero l’ inquinamento e l’impoverimento delle risorse ambientali, oltre che la fame nel mondo e l’ aumento dei rifiuti, difficili da smaltire.Essere più responsabili negli acquisti significherebbe risparmiare molti soldi. Ma allora perché le famiglie sprecano così tanto? Da un sondaggio fatto da Waste Watcher, l’ Osservatorio sugli sprechi alimentari delle famiglie italiane, si evince che su duemila intervistati, il 20% sostiene che le famiglie italiane sprechino per consumismo; il 18% sostiene che si sprechi a causa di una carenza culturale ed educativa, eccessivo benessere per il 16%, superficialità e pigrizia per l' 11%, incapacità di gestione del bilancio familiare per l'11%, condizionamento del mercato, tempi frenetici, scadenze ravvicinate o altro per il 13%. Il cibo non dovrebbe essere sprecato per rispetto di chi lo procura, di chi lo lavora e di chi non lo può avere. Probabilmente le statistiche riporteranno dati positivi nel momento in cui sempre più persone impareranno ad apprezzare ciò che hanno e che ricevono.
Martina Miracapillo, II B/L, Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane “F. De Sanctis”

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