IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Ciò ha dato vita al processo definito "globalizzazione economica", ossia la creazione di un unico mercato globale, senza più barriere protezionistiche, libero dalle forme tradizionali di protezione sociale. Un mercato, tuttavia, che proprio in quanto fuori dal controllo dei singoli Stati nazionali, è vittima di un vuoto di qualsiasi regolamentazione, il che porta a gravi emergenze ambientali e umanitarie. Per ovviare a ciò, negli ultimi anni si è cercato di promuovere un nuovo tipo di negoziazione, che prende il nome di "Commercio Equo e Solidale". Esso non è che una forma di commercio internazionale che punta a promuove giustizia sociale ed economica, uno sviluppo sostenibile e il rispetto per le persone e per l'ambiente, favorendo, peraltro, attività produttive nei paesi in via di sviluppo.
I vincoli da osservare per entrare nella rete del Commercio Equo e Solidale riguardano sia produttori che consumatori. Alcuni dei vincoli che hanno i produttori sono il divieto del lavoro minorile, l’impiego di materie prime rinnovabili, la cooperazione tra aziende, il sostegno alla propria comunità e la trasparenza, affinchè il consumatore sia consapevole e pienamente informato di ogni transazione economica. Gli acquirenti, dall'altro lato, si impegnano ad assicurare sbocchi commerciali e prezzi minimi che garantiscano ai produttori una vita dignitosa e un margine di investimento, oltre che contratti di lunga durata abbinati a prefinanziamenti.
Il quadro delineato è, quindi, quello di un reciproco impegno, che innesca una spirale virtuosa di crescita. Esso resta però un Commercio vero e proprio, che non ha nulla a che fare con la beneficienza, né con un circuito elitario per pochi: si punta alla massimizzazione del profitto anche all'interno della grande distribuzione, solo che lo si fa lottando contro lo sfruttamento e la povertà legate a cause economiche, politiche o sociali.zbr />In Italia, il documento-“manifesto” del mercato alternativo è la "Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale". Tra i soggetti principali coinvolti vi sono: il consorzio senza scopo di lucro "Fairtrade Italia", che certifica e coordina tutti i prodotti commercializzati a marchio Fairtrade, li diffonde nella grande distribuzione e ne garantisce origine e caratteristiche; "Ctm Altromercato", la più grande organizzazione di commercio equo solidale italiana, che comprende 130 associazioni e cooperative; "Le Botteghe del Mondo"che sono i negozi al dettaglio -più di 300, sparsi in tutte le principali città italiane- che distribuiscono prodotti come the e caffè,cacao, zucchero di canna, cereali, frutta secca, frutta esotica e spezie, ma ancora gioielli e bigiotteria, tessuti, abbigliamento, borse,oggettistica in vetro, in ceramica e in legno provenienti da Africa Centrale e America Latina.
Bisogna ricordare che lo sviluppo del Commercio Equo Solidale va di pari passo con la crescita della coscienza critica del consumatore e con la maggiore sensibilità sui temi del biologico e della sostenibilità ambientale e ciò è possibile solo attraverso l' educazione, l'informazione e un'efficace azione politica.
Del Conte e Persia, 5Au Liceo Bianchi Dottula - Bari

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