IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI


Nella nostra scuola, molto spesso, organizzano incontri con scrittori celebri o emergenti, con professionisti e, soprattutto, concorsi in cui tutti gli alunni possono partecipare, al fine di potenziare le nostre attitudini e le nostre abilità.
La professoressa Cecilia Pignataro, che si occupa di questi progetti extrascolastici, mi ha informato di questo specifico Concorso Nazionale: “Una poesia dal cassetto 5” a.s. 2019/2020.
Inizialmente non ne ero del tutto sicura, per via delle mie insicurezze, ma poi ho deciso di voler partecipare, soprattutto per la fiducia riposta nei miei confronti.
Ho scelto, con l’aiuto della professoressa, le due poesie che ci sembravano più adeguate e ho apportato alcune modifiche in fase di stesura.
Se pensate che i miracoli non esistano, io mi sono dovuta ricredere.
Non mi sarei mai immaginata che le mie poesie fossero state scelte per la pubblicazione di un libro, che molto probabilmente si presenterà all’Edizione 2020 del Salone Internazionale del Libro.
Questo periodo così difficile, dove dobbiamo lottare contro una Pandemia mondiale, in momenti di paura, tensione e preoccupazione, ci sono anche momenti di spensieratezza e clamore.
Ho sempre pensato che qualsiasi sogno si possa realizzare, purchè si creda in ciò che si fa e lo si faccia con fermezza e passione.
Ecco, questi sono i miei primi passi…

Mi dispiace essere me stessa


Mi dispiace essere me stessa,
d'altronde avete ragione,
le persone rimangono le stesse.
Mi dispiace essere me stessa,
martellarvi con i miei discorsi non sense,
annoiarvi con le mie paranoie,
ed uccidervi con le mie parole taglienti…
Non so perché, ma sono così
e mi dispiace
non andar bene
per nessuno,
non andar bene per te,
fare e dire sempre la cosa sbagliata
nel momento meno opportuno
e spezzare qualsiasi tipo di legame
che ci possa essere con me.
Mi dispiace essere una delusione,
non arrivare mai alle aspettative altrui,
ed errare costantemente
con la paura poi di perdervi,
di perderti…
Ma mi dispiace ancora di più,
quando concepisco, alla fine,
che il mio vocabolario mentale
è costituito solamente dalla parola
‘’dispiacere’’, e che oltre questa
non so dire altro.

 

Lo si vede dai tuoi occhi


Lo si vede dai tuoi occhi
che vorresti vedermi morta,
e ti do ragione,
anche io vorrei vedermi morta.
Sento il tuo cuore
spezzarsi,
ed ogni singolo frammento che perdi
mi si conficca dentro la pelle,
ferendomi ancora di più,
lacerando ed uccidendo me, persona
già morta, che voleva solamente
respirare un altro po’.

 
Rosalinda Calabrese II AU Liceo Bianchi Dottula - Bari 

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