IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

La scuola: il luogo più odiato dai ragazzi. Il luogo che li vede crescere, lo stesso luogo che poi ci mancherà da morire. Non sarà l’edificio scolastico in sé a mancarci, ma tutto ciò che ne fa parte: quel banco pieno di scritte (che, ammettiamolo, abbiamo pasticciato noi, con il nome del fidanzatino o di quella canzone che ci piace tanto), quel professore che tanto amiamo o quell’altro che proprio non riusciamo a sopportare, quella materia che studiamo con passione e quella che invece ci condurrà sempre al temutissimo quattro;

il rapporto con i compagni: le risate trattenute, gli scherzi, la meraviglia di condividere le prime esperienze di cose che, prima, non conoscevamo. È questa, la scuola. Fatta di aspetti positivi e negativi, come qualunque altra cosa nella vita. È importante non dimenticare, però, qual è la sua funzione principale: oltre l’educazione dei ragazzi, anche offrire loro la possibilità di imparare. Questo è un fattore essenziale, poiché solo con la conoscenza si ha potere. Solo con la conoscenza si è alla pari di coloro che credono di poter raggirare chi sia “ignorante”. Proprio per questo bisogna ribellarsi, farsi sentire quando il diritto allo studio viene meno; diritto fondamentale che va coltivato nel miglior modo possibile: scrivendo, informandosi, leggendo. Nella società contemporanea la tecnologia ha preso il sopravvento su tutto; a parer mio, però, solo noi ragazzi possiamo fare in modo che ciò non avvenga, anche all’interno di quella nobile struttura che riesce a collegare i tempi del passato con quelli del futuro, lavorando nel presente: la scuola. Non dobbiamo lasciare che lo schermo di un telefono ci attiri di più del profumo di un libro nuovo, che la luce emanata da un dispositivo elettronico ci illumini più di quanto possa illuminarci la passione negli occhi di un professore, mentre spiega un argomento della sua disciplina, quella che tanto ama e che, di conseguenza, farà amare anche a noi. Certo, un cellulare può offrire molte informazioni in qualunque momento, ci permette di avvicinarci alle persone lontane con un semplice messaggio; ci allontana, però, da quelle vicine; ci attrae, distogliendoci dallo studio. Non dobbiamo dimenticare, però, che quest’oggetto resta un’invenzione dell’uomo, qualcosa che ogni individuo sceglie consapevolmente di usare; siamo noi che gli diamo potere, e di conseguenza solo noi possiamo toglierglielo. Per questo io chiedo a tutti, persino a me stessa: è davvero necessario? È davvero questo ciò che vogliamo? Vogliamo dimenticare, piano piano, quali siano i valori della scuola per dare spazio alla tecnologia? La mia risposta è no, perché la freddezza impersonale di un oggetto non supererà mai l’autentica meraviglia di imparare!

ALESSIA ABBATICCHIO - CLASSE 4^C LES

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