In queste società globalizzate la popolazione ha ottenuto la tanto agognata libertà: libertà di parola, di pensiero, di culto, e talvolta anche la libertà di disporre in via esclusiva del proprio essere fisico (si pensi ai Paesi che rispettano la libertà di orientamento sessuale) e mentale (i Paesi che accettano la categoria dei cosiddetti LGBTQ+, acronimo utilizzato per far riferimento, più in generale, a tutte quelle persone che non si sentono pienamente rappresentate sotto l’etichetta di donna o uomo eterosessuale). Eppure l'emancipazione e l'autonomia sono, come ho precedentemente affermato, in uno stadio avanzato, ma non finito, nel senso che, se lo prendessimo direttamente dal dizionario, il significato del termine "libertà" sarebbe letteralmente “totale assenza di vincoli”, ma noi esseri umani siamo ancora vincolati, non siamo totalmente liberi. Un dato positivo però c’è: se il processo di emancipazione e autonomia proseguisse senza incontrare ostacoli, la libertà (nella sua totalità) ce la creeremmo da soli, bisognerebbe solo continuare su questa strada.
Ma se libertà è assenza di vincoli, non potrei limitarla solo agli aspetti già citati, ma dovrei aggiungere una delle caratteristiche che, ad oggi, è fondamentale per l'uomo e per la società: il progresso scientifico. Dai tempi di Galilei, Copernico e Cusano, la scienza vive un vero e proprio periodo aureo che sembra quasi non dover terminare mai; è appunto grazie alla scienza, dalla nascita del metodo sperimentale galileiano, che possiamo godere delle libertà che oggi abbiamo, e sarà grazie alla scienza, allo studio e alla sperimentazione che, secondo me, riusciremo un giorno ad ottenere altre libertà, che ad oggi sarebbero al di fuori della comprensione umana.
Il pensiero illuminista ci influenza ancora oggi, siamo attratti costantemente dal sapere, siamo bombardati di informazioni dai media, non solo perché chi le dà vuole "fare audience", ma perché noi le cerchiamo, per formarci un'opinione su ogni argomento e poterla esprimere liberamente.
Tuttavia, nonostante questo continuo arricchirsi ed evolversi delle conoscenze, non vogliamo recidere del tutto i nostri legami col passato, perché senza di essi probabilmente perderemmo tutte le libertà che abbiamo ottenuto; perciò dico che ognuno anela costantemente ad essere “Homo Faber ipsius fortunae”, tuttavia non riesce a progettare in modo totalmente libero il proprio avvenire, senza condizionamenti di alcun tipo. E' pur vero che un mondo di libertà (totale) sarebbe irrealizzabile.
L’uomo, comunque, possiede il sapere, la libertà di pensiero e, per me, questi elementi saranno determinanti per il conseguimento di una sempre maggiore libertà. Forse l’essere umano, un giorno, potrà scegliere di evolversi allo stadio finale di se stesso, trascendendo ogni limite imposto e sconfiggendo anche la morte, o potrà decidere di non farlo, di mantenere la sua unicità (che è anche fragilità di essere vivente), e rimanere se stesso, raggiungendo comunque stadi via via più evoluti.
Michele Iannone classe 4BE LES
