IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Vorrei raccontarti una fiaba, su come la Natura ha costretto l’uomo a riflettere, a pensare, ad apprezzarla e ad amarla.
Una storia che parla della consapevolezza e della responsabilità dell’uomo.
C’era una volta un piccolo essere, chiamato uomo. Un piccolo uomo, che viveva in un piccolo pianeta, minuscolo al confronto con l'universo, ma bello, molto bello. Un pianeta speciale, un luogo fantastico e quasi mistico.
L’uomo aveva la fortuna di assistere ad incantevoli fenomeni naturali. L’uomo poteva osservare le gocce d’acqua scendere dal cielo, e certe volte vedere la caduta di una miriade di fiocchi bianchi. L’uomo poteva guardare un tramonto sul mare, una cima innevata, un pomeriggio piovoso.
Eppure non percepiva niente dentro di sé, non sentiva nulla.
Non aveva mai sentito i brividi nel suo corpo, sai? Guardava senza vedere la bellezza che gli offriva il mondo. Guardava un tramonto magnifico, ma non aveva mai notato come il sole ad un certo punto toccasse il mare, diventando tutt’uno. Non aveva mai davvero sentito quanto fosse buono l’odore della pioggia. E quando c’erano le stelle? L’uomo non si era mai chiesto perché il sole cedesse il suo posto alla luna e sparisse. Forse il sole era innamorato di lei, senza poterla toccare. Perciò spariva per dare il suo posto alla sua amata, e poterla vedere, e anche la luna spariva poi, per far apparire di nuovo il sole. L’uomo però non ne sapeva nulla della natura. Era abituato a tutta questa bellezza, talmente tanto, che non se ne accorgeva più. Indifferente, viveva la sua vita, e la natura che faceva? La natura continuava ad essere bella, anche se l’uomo non la guardava più, e anzi aveva iniziato a trattarla male, molto male. Aveva iniziato ad inquinarla, a danneggiarla.
La natura, addolorata, chiedeva aiuto, ma l’uomo non si fermava, e continuava a costruire strade, palazzi, fabbriche, senza curarsi di deturparla. La natura cercò di avvisare l’uomo che stava per accadere qualcosa di brutto, che doveva fermarsi, che doveva pensarci e riflettere su quello che stava facendo, ma l'uomo, abbagliato dai suoi successi, non volle vedere né ascoltare. Allora arrivò il momento del quale parlava la natura. Arrivò un mostro spaventoso, un mostro che distruggeva tutto e non pensava a nessuno, un mostro creato dall’uomo stesso!
La natura, piangendo, disse all’uomo che lo aveva avvisato, e che ora era troppo tardi.
L’uomo, spaventato e intimorito, per salvarsi da questo mostro terribile, si rinchiuse in casa con i suoi familiari. I giorni passavano, ma questo mostro non lasciava le città, ormai si era trasferito sul nostro pianeta e non aveva intenzione di mollare.Allora l’uomo, rimasto solo con sé stesso, iniziò pian piano a riflettere, a prendere consapevolezza, a leggere e ad ascoltare.
Ascoltare la natura, e ascoltare finalmente se stesso. Capì di aver ferito troppo la sua Madre Terra, e che ora ne pagava le gravi conseguenze. Comprese che avrebbe potuto ritrovare se stesso, nella natura, che la terra era lui stesso, che la forza era in lui stesso. Capì quanto era bella la natura, e quanto fosse fortunato ad avere tutto questo. Ora avrebbe dato qualsiasi cosa solo per vedere l’incontro del sole e del mare.
E così l'uomo e la natura fecero pace, e quando finalmente si riunirono, il mostro decise di abbandonare l’impresa, perché non poteva vincere contro la più grande forza, l’uomo e la natura insieme!
Quando il pericolo passò, finalmente tutti gli uomini si incontrarono e si abbracciarono forte, capirono anche quanto fosse importante avere i propri simili attorno, quanto questo non fosse affatto scontato, e decisero che ora non si sarebbero mai più ignorati. Si unirono, tutti insieme, perché l’unione fa la forza!Cambiarono ed aggiustarono tutto quello che avevano rovinato e chiesero scusa alla madre terra, e la terra li perdonò. Perché la terra era Amore e l’Amore perdona sempre!
Spesso non riusciamo ad apprezzare quello che ci sta attorno, finché non lo perdiamo. A volte, siamo talmente abbagliati dalle cose insignificanti, ci preoccupiamo talmente per le cose che non contano, che ci dimentichiamo di ciò che è veramente importante. La scusa abituale è che non abbiamo tempo. Ma il tempo c’è sempre, lui c’è dappertutto, dobbiamo solo iniziare a vederlo, e a usarlo in modo giusto. Per creare qualcosa di bello, e per lasciare un segno nella storia. Ma ricorda una cosa, finché non inizierai ad apprezzare la natura, niente può contare veramente. Perché la natura siamo noi, e noi non possiamo raggiungere nulla se non abbiamo compassione e cura nei confronti di ciò che ci circonda e degli altri.
Tutto è il riflesso delle nostre azioni, tutto dipende da noi. La terra è la nostra casa, facciamo in modo che questa casa sia la più dolce possibile. Ci sono solo due giorni all’anno in cui non possiamo fare niente: ieri e domani. Perciò inizia da oggi ad amare, ad apprezzare e a prenderti cura del creato, perché quando inizierai ad amare la natura, anche il mondo ti amerà.
Salome Gelashvili IV Ce Liceo Bianchi Dottula - Bari

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