IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Mario Regioni Stern è stato uno scrittore e militare italiano. Il suo romanzo più noto è “Il sergente nella neve” (1953), un'autobiografia della ritirata di Russia. Primo Levi lo definì "uno dei più grandi scrittori italiani".
La campagna italiana di Russia rappresentò la partecipazione militare del Regno d'Italia fascista all'operazione Barbarossa, lanciata dalla Germania nazista contro l'Unione Sovietica nel 1941. L'impegno a prendere parte all'iniziativa tedesca fu deciso dallo stesso Benito Mussolini alcuni mesi prima dell'inizio dell'operazione, quando venne a conoscenza delle intenzioni di Adolf Hitler, ma fu confermato solo nella mattinata del 22 giugno 1941, non appena il comando italiano fu informato che le armate tedesche avevano dato inizio all'invasione.
Le guerre vengono definite “mondiali” perché riguardarono quasi tutto il mondo, ma anche “Totali” per la motivazione precedentemente citata, ma soprattutto per la valenza storico-sociale dei Totalitarismi. I totalitarismi rappresentarono la deriva democratica nella loro più assoluta forma: un insieme di “Vittorie mutilate”, violenza e deprivazione di diritti costituzionali, come mai prima di allora. È un fenomeno del ‘900, ma che fonda le sue radici in disconnessioni sociali, date da situazioni di degrado economico e sociale, nella violenza da essi utilizzata, nell’indottrinamento dato dagli apparati che richiedono il consenso popolare, perché tutti i Totalitarismi, per quanto possano essere diversi dal punto di vista del loro ideale politico, hanno tutti un leader carismatico e una massa ad esso sottomessa.
La caduta del muro di Berlino appartenente al Novembre del 1989, avrebbe dovuto innescare un sentimento di pace nelle coscienze non solo del popolo interessato, ma di tutti i popoli: eppure nel ventunesimo secolo possiamo apprendere che la pace non è ancora vista come una soluzione.
Alla fine della seconda guerra mondiale Primo Levi ci regala la sua preziosa eredità all’interno del suo romanzo "se questo e un Uomo" dove ci indica che l'arma migliore per fornire la pace è il diffidare da quelle realtà che ci impongono l'eliminazione della ragione.
Il conflitto russo-ucraino odierno ha radici storiche insormontabili: Pur essendo diventata indipendente dal 1991, l'ex repubblica sovietica dell'Ucraina è sempre stata percepita dalla Russia come parte della propria sfera d’influenza. Tutti coloro che hanno vissuto lungo la “linea di contatto”, che divide l’area sotto il controllo del governo e la parte che invece ne resta esclusa, hanno pagato un pesante prezzo sulle loro vite, con un impatto drammatico sia dal punto di vista socio economico che della sicurezza. Un impatto che ha colpito in maniera pesante i bambini, le donne, gli anziani e anche gli uomini costretti a combattere e obbligati a vivere in un perenne stato di conflitto, che ha portato velocemente alla mancanza di accesso ai servizi, significativi segni di stress emotivo e all’impossibilità di accedere ad un’educazione sicura e di qualità, o a qualsiasi fonte di Sanità, come ospedali o luoghi di abitazione.
Alla luce dei componenti contemporanei, è importante sottolineare che persino lo stesso Hegel, con la sua “Cultura Bellicistica” affermava che il conflitto deve cessare, per garantire la realizzazione della pace e questo in epoca moderna si traduce in una maggiore consapevolezza del popolo Russo del fatto che la guerra non è un mezzo, ma in vista degli accaduti odierni questo strumento deve necessariamente rintracciare il suo fine: la Pace.

AMANDA DI RONZO, VBU, LICEO "BIANCHI DOTTULA", BARI

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