IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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In questo periodo storico sentiamo spesso parlare di sovranismo e riconquista di un'autonomia governativa affievolita dagli accordi internazionali in cui l'Italia è impegnata. La situazione di emergenza dovuta al Covid-19 ha fatto riemergere la tendenza a vedere i sistemi dittatoriali come soluzione per i problemi interni di un Paese.
Questa possibilità è dovuta dal modo in cui i media e le stesse dittature, presenti nel nostro mondo globalizzato, presentano le risoluzioni adottate dai Paesi in questione.
La Cina, che come ben sappiamo è un regime comunista, ha combattuto con il virus grazie ad una grande pressione caratterizzata da organizzazione ed efficienza; al contrario delle misure attuate da Stati Uniti e Europa, in alcuni casi tardive, in altre caotiche o insufficienti.
Questa versione del partito comunista cinese fa sì che si abbia una visione distorta della realtà, dando per scontato che un regime autoritario sia, in casi emergenziali come questo, migliore di un governo che garantisce i diritti civili, politici e sociali.
In realtà proprio la grande Cina, seconda potenza economica dopo gli Stati Uniti d'America, ha contribuito alla diffusione del Coronavirus a causa della censura mediatica attuata dal governo, e non solo ha tentato di nascondere per il più lungo periodo possibile l'epidemia, ma adesso sta anche cercando di manipolare il popolo cinese e quello internazionale. Infatti quando nel Paese la situazione è migliorata, la Cina ha inviato in tutto il mondo, anche in Italia che stava e sta risentendo tutt'ora della scarsità di forniture sanitarie, i propri specialisti e tonnellate di materiali medici. In questo modo l'opinione pubblica riguardo la Cina è drasticamente cambiata in quanto è parso che gli aiuti siano arrivati solo dal rinato “celeste impero” e non dall'Unione europea, dalla quale già molti italiani vorrebbero prendere le distanze. In  realtà i Paesi dell'UE hanno inviato in Italia materiale sanitario, senza, però, grande risonanza mediatica.
Un'altra situazione preoccupante, questa volta nei confini europei, si sta verificando in Ungheria.
Il leader politico Orban, vista la situazione drammatica che stiamo vivendo, ha approfittato della situazione caotica per ottenere i pieni poteri attraverso una legge emanata dal Parlamento.
Tale decreto afferma che il suo governo può mantenere lo stato d'emergenza fino ad un ulteriore aggiornamento e quindi Orban può regnare indisturbato senza essere regolato dal Parlamento, può quindi emanare leggi penalizzanti per il popolo ungherese e limitarne le libertà e i diritti. L'Europa però si è da sempre schierata contro ogni forma di dittatura e, nonostante il caos generalizzato di questo periodo, non può lasciare che questa crisi democratica prenda piede anche in altri Paesi europei con più seri risvolti.
È dovere dell'Unione Europea impegnarsi non solo per quanto riguarda la propria agenda economica, da rispettare con scadenze precise o conseguenti sanzioni, ma anche per salvaguardare il popolo europeo.

Mary Chiusolo VBe Liceo Bianchi Dottula - Bari

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