IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
Il questionario era anonimo e il target andava da i 15 ai 21 anni. 
Il totale delle risposte è stato 45 e quasi il 70% di queste è stato dato da ragazze. 
Partendo dallo stato generale dei giovani, il 40% dichiara di aver avuto problemi d’ansia (moderati) e l’ambito in cui si sono manifestati maggiormente è lo studio. Di contro, oltre il 30% non ha riscontrato questi problemi. 
Agli inizi del lockdown, i giovani hanno conosciuto un nuovo modo di fare scuola: ovvero la didattica a distanza (d.a.d).
Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, il 60% dei ragazzi non ha avuto difficoltà – inizialmente- ad adattarsi a questa situazione.
Nelle interrogazioni e nei compiti scritti oltre il 70% si è sentito più sicuro (probabilmente perché stare davanti ad uno schermo suscita un maggior senso di protezione oppure perché sono riusciti a escogitare piani per copiare. Per ovvie ragioni non abbiamo fatto domande a questo proposito).
Inoltre, la d.a.d ha fatto percepire un aumento del carico dello studio (80% delle risposte) e stare per tanto tempo davanti ad un dispositivo elettronico, seduti, ha fatto riscontrare anche alcuni problemi fisici tra cui mal di schiena; mal di testa; mal di occhi (oltre il 60% delle risposte).
Attraverso il questionario volevamo individuare se il lockdown avesse modificato il rapporto dei ragazzi col cibo: Il risultato oscilla tra il si e il no con una leggera maggioranza per il no.
Tra i ragazzi che hanno riscontrato questi problemi c’è chi ha visto il cibo come rifugio e chi, invece, ha cercato di migliorare le sue abitudini alimentari o di mantenersi in forma (le ultime due sono in % minore).
Infine, l’atteggiamento generale dei ragazzi sembra quello di aver gestito la situazione senza troppe difficoltà: infatti, quasi il 70% dichiara di esser rimasto tranquillo e di esser uscito nel rispetto delle regole. Invece, quasi il restante 30% ha mostrato più preoccupazione nei propri confronti e in quelli della propria famiglia.
Per il tempo libero, nonostante il lockdown non abbia permesso un numero elevato di forme di svago, il 30% è riuscito a coltivare i propri hobby dedicando più tempo a sé stesso oppure ha trascorso più tempo in famiglia mentre il 13% ha preferito passare il tempo sui social. Però la maggioranza (40%) dichiara di non aver avuto tempo libero a causa del carico dello studio che si percepisce aumentato.
Questi sono i dati riscontrati dal nostro breve questionario. 
 
 
Martina Benincaso e Katia Buno VBE LES, Liceo "Carolina Poerio" - Foggia
(Lavoro coordinato dalla prof.ssa Minchillo)
 
IMG 6438
 
 
IMG 6439
 
 
IMG 6440
 
 
 
 
 
IMG 6441
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Seguici su . . .

RSS filled 32

Newsletters

Iscriviti alla nostra newsletters, resta informato!!

Photo and video gallery

Utility