IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Buongiorno Padre, sono una giornalista della "Gazzetta di Lecco", si è diffusa la notizia dell'aggressione da lei subita la sera del 7 novembre, posso farle qualche domanda riguardante il suo incontro con i "bravi"?

Sono un po’ imbarazzato… ma ormai la notizia è di dominio pubblico, possiamo iniziare!

Don Abbondio, cosa ha pensato appena ha visto i due bravi?                            

Devo ammetterlo: mi sono subito sentito in pericolo! Sono sempre stato così: debole, senza coraggio e indifeso. Nel vederli, ho iniziato a tremare e ad avere ansia; non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo. Nonostante il mio carattere, non avevo intenzione di farmi schiacciare dai più forti anche questa volta! Ma poi…è successo quello che è successo…

Padre, ma perché ha avuto tanta paura?

Cara signorina, lei deve sapere che io sono una persona molto fragile. Ho vissuto evitando i pericoli. Così facendo, ho sempre avuto una vita tranquilla. Quando ho visto i due bravi, mi è crollato il mondo addosso, non sapevo come comportarmi: sorridevo e li adulavo, come ho sempre fatto con tutti, ma stavolta non è servito!

Quindi, anche questa volta, lei ha deciso di sottomettersi davanti al volere dei potenti?

 Non ho potuto fare altrimenti, perché io ho sempre ceduto davanti ai potenti, purtroppo. Non sono mai riuscito a prendere una posizione: quando la situazione diventa complicata, vengo preso da mille timori, e mi faccio schiacciare. Anche quando scoppia una lite, io non mi schiero mai dalla parte di nessuno. Se proprio sono costretto a prender posizione, non mi schiero mai dalla parte della verità, del giusto; ma dalla parte dei più forti, perché non voglio suscitare il loro risentimento. Mi dispiace ammetterlo, ma è la verità: sono un vigliacco.


Ma Padre, lei non ha nemmeno provato a risolvere la situazione?


Purtroppo no, ho fatto finta di niente. Mi sono comportato in modo meschino, e non è la prima volta, in effetti! Anche quando ho scelto di diventare prete, non l’ho fatto con una reale vocazione, ma per vivere con qualche agio in più e per essere in una classe sociale riverita. Molte volte mi vergogno del mio carattere: porto dentro di me rancore, veleno, tanta rabbia! E quando cerco di sfogarmi con la mia serva Perpetua, nemmeno lei mi dà ragione! Ma cosa dovrei fare io? Rischiare la mia vita per il capriccio di Renzo e Lucia di volersi a tutti i costi sposare? Questo è un mondo di soprusi e sopraffazioni, e non sarò certo io a cambiarlo!

Don Abbondio, l’intervista è finita, e io la ringrazio per la sua sincerità.  Ma lei mi delude e deluderà i nostri lettori... da che mondo e mondo esiste la violenza, ma tutti noi abbiamo il dovere di lottare contro ogni forma di prevaricazione, a maggior ragione lei, che è un ministro di Dio!

Don Abbondio arrossisce senza replicare e china la testa, borbottando che nessuno gli dà mai ragione.

Alessia Abbaticchio 2C LES Liceo Bianchi Dottula - Bari

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