Nel mondo contemporaneo gli esseri umani non vengono più apprezzati per le loro qualità o meriti, poiché essi sono diventati prima di tutto consumatori. In pratica è il consumo il fulcro intorno a cui si svolge l’attività umana, mentre l'essenziale e i valori sono stati del tutto accantonati. Se così è, adesso è la legge del mercato a muovere la nostra società. Questa legge vuole che i meccanismi siano velocissimi, che i prodotti siano alla portata di tutti, immediatamente consumati, e poi buttati via. Il meccanismo è abbastanza perverso in quanto coinvolge l’agire stesso dell’uomo, che non vive più per farsi delle domande di tipo esistenziale, ma per prestarsi alle leggi della produzione, diventando egli stesso oggetto di consumo.
Inoltre, ciò che è avvenuto con la pandemia da Covid19, fa emergere tanti interrogativi. Non sono tanto i milioni di morti che ci sono stati a rappresentare il dato più inquietante, ma il fatto che alcune nazioni, quali la Cina, insieme alle multinazionali, quali alcune case farmaceutiche, si siano arricchite enormemente, mentre masse di cittadini sono cadute in una povertà agghiacciante.
Se l’abuso della tecnica e della scienza hanno fatto ammalare l’uomo, era inevitabile che anche il nostro pianeta si ammalasse. Tutti conosciamo gli effetti nocivi prodotti dall’industrializzazione sull’aria che respiriamo, così come bene conosciamo che le nostre risorse energetiche sono prossime all’esaurimento. I dati clinici sono allarmanti quando mettono in relazione l’aumento considerevole di tumori con l'inquinamento atmosferico e quindi con l’aria che respiriamo. Certamente mi è difficile pensare a come una situazione così inquietante potrà evolversi o involversi. Le stesse nazioni stanno cercando di adottare nuove strategie per poter salvare il pianeta, ma è anche vero che se ci fosse da fare un passo indietro, rinunciando al progresso, nessun governo sarebbe veramente disposto ad accettarlo. Per cui si continua a saccheggiare la Terra e pure il cielo, si cerca di smaltire materiali pericolosissimi come quelli delle centrali nucleari, rimanendo ancora una volta sordi e ciechi di fronte al grido dell’Universo.
Marika Romita VCE Liceo Bianchi Dottula - Bari
