IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Mi trovo così a concludere questo percorso scolastico di quinto liceo delle scienze umane con un’alternanza scuola- lavoro che finalmente si distacca dalle precedenti.

Questo imperioso “finalmente” è dettato dal ricordo delle due precedenti esperienze, concentrate, quasi esclusivamente, sull’assistenza minorile, che hanno contribuito ad alimentare lo stereotipo per cui gli studenti delle scienze umane non abbiano altro sbocco professionale che questo.

Invece no ! I ragazzi frequentanti questo indirizzo si occupano di una più vasta articolazione dei servizi alla persona. E così, quest’anno si è intrapreso un percorso diverso attraverso la collaborazione con l’associazione no profit AIOS – Protezione civile, operante sul territorio con molteplici finalità che passano dalla tutela ambientale alla tutela dei diritti, dalla gestione di emergenze di primo soccorso, alla protezione del patrimonio storico-artistico. La più breve delle attività di alternanza, questa appena vissuta, comprendente 25 ore suddivise in 5 incontri, si è inaugurata il 22 Novembre 2017 con un approfondito incontro, durante il quale, oltre ad aver appreso quali sono in linea generale i compiti dell’associazione e dei volontari, abbiamo assistito ad una lezione di primo soccorso e provato, su appositi manichini, la procedura da applicare in caso di arresto cardiaco (Basic Life Supporter). Quest’ultima è particolarmente utile visto che, solo in Italia, 50.000 persone l’anno muoiono per arresto cardiaco e, nel 25% dei casi, i decessi sono evitabili attraverso l’utilizzo di un defibrillatore. Proprio sull’acquisto di un defibrillatore si sarebbe svolta la successiva giornata di alternanza, ma prima di questa era necessario affrontare una data di particolare importanza, che non meritava d’esser taciuta. Sto parlando del 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, a cui si è data finalmente voce.

Noi, che siamo un liceo prevalentemente femminile, abbiamo avuto la possibilità non di lanciare uno sterile grido d’aiuto ma di prendere la situazione in mano e di avere la possibilità di tutelarci attraverso una lezione di difesa personale impartita dagli istruttori di KaliKalasag, un’arte marziale filippina.

Sempre inerente alla tutela, in maniera meno diretta, è stata la giornata del due dicembre, durante la quale le quinte classi si sono recate presso l’Ipercoop di via Fanelli di Bari per prestarsi come portavoce di un’attività di beneficenza, sostenuta dalla protezione civile, che avrebbe consentito l’acquisto di un defibrillatore di cui la scuola è sprovvista. Suddivisi in vari gruppi, con relativi leader, si è avuto modo di testare le nostre capacità di persuasione per convincere i consumatori del supermercato a donare una somma volontaria di denaro in favore della nostra causa. A parer mio, questa esperienza è stata quella che più ci ha avvicinato al mondo del lavoro. Infatti, fra sconforto e delusione, si è dovuto aspettare un po’ prima che qualcuno fra noi cominciasse ad utilizzare la giusta chiave per far si che la nostra causa fosse sostenuta; infatti è stato necessario il nostro lavoro collettivo per raggiungere un obiettivo di utilità sociale, non solo per la scuola a cui apparteniamo, ma per una comunità più ampia, poichè il defibrillatore sarà a disposizione per chiunque ne abbia bisogno nel quartiere. A corollario del nostro percorso si è tenuta il 4 dicembre una conferenza presso comando di Polizia Municipale di Bari durante la quale hanno parlato il l’avv. Antonio La Scala, presidente dell’associazione Penelope e il prof. Nicola Mannino che si è guadagnato il primo posto degli ascolti, grazie al suo linguaggio “giovanile” e alla sua voce squillante in grado di catturare la nostra l’attenzione per i suoi racconti realistici e autentici. Egli è stato in grado di coinvolgerci nella spiegazione di una piaga sociale, tutta italiana: la mafia, che come egli stesso ha ammesso, fa parte di ogni italiano che si arrende a questa abitudine. Egli stesso, però, è consapevole di essersi guadagnato il podio, sferrando nel suo discorso un duro attacco alle associazioni a delinquere. Meno condivisibile, quasi infelice, però, è stata una sua esternazione circa la presunta responsabilità della vittima del femminicidio nel consentire che ciò accada, giustificando determinati atteggiamenti attraverso l’esuberanza o l’estroversione di una donna che verrebbero interpretati come facilitazione per raggiungere machiavellicamente uno scopo.

Per finire direi che l’organizzazione dell’alternanza nella sua totalità, ha cambiato rotta dando un taglio più pratico alle attività svolte, discostandosi dalla sola teoria alla quale siamo già abituati durante le giornate scolastiche e avvicinandoci maggiormente all’attività lavorativa, in cui gli studenti sono desiderosi di cimentarsi, sperimentando. L’intento dell’alternanza denominata“ll volontario come formazione di coscienze civili ed umane” è stato duplice, se da una parte ha avuto un’utilità professionale per i percorsi che potremo intraprendere dopo la scuola, dall’altro ci ha arricchiti dal lato umano, dandoci la possibilità di attivarci concretamente e fornendoci gli strumenti utili per rendere un servizio a tutta la collettività.

Eliana Loconsole 5Bu Liceo Bianchi Dottula - Bari

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